Page 169 - Le Riflesione su San Giuseppe
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del tempo di preghiera insieme, sono rimasto umiliato e mi sono unito di nuovo a loro. Questo è stato
                 18 anni fa e ancora preghiamo una decina del rosario ogni sera, assieme ad altre preghiere. Da questa
                 esperienza ho sviluppato anche una devozione personale a Maria, e adesso recito un rosario ogni
                 giorno andando al lavoro. Spesso, le cose che pensiamo siano di sacrificio per i nostri figli sono invece
                 una fonte di crescita spirituale anche per noi.

                        [Michela]  Guardando  indietro,  vedo  che  la  chiamata  di  Dio  a  spostarci  dalla  città  alla
                 campagna  avvenne  dentro  due  anni  dall’inizio  della  preghiera  familiare.  Certamente  stavamo
                 inseguendo un nostro sogno romantico, quando pensavamo di andare a vivere in campagna; ma senza
                 accorgerci che stavamo seguendo anche le indicazioni dello Spirito Santo, nel senso di cominciare
                 una vita completamente nuova. Ci siamo spostati dal caos della città caotica a una piccola casa nel
                 mezzo di niente. Tommaso è tornato a studiare e abbiamo cominciato a cercare una nuova comunità
                 cattolica. Questa esperienza ha influenzato tutta la nostra famiglia, mentre lottavamo con le nuove

                 esperienze. Agli inizi, la nostra casina non aveva impianto per l’acqua e i nostri figli, che erano già
                 nella scuola secondaria, hanno dovuto abituarsi a riscaldare l’acqua sulla stufa, ogni mattina, per
                 lavarsi. L’elettricità la prendevamo da un generatore e, come ho detto, ci siamo dovuti adattare come
                 famiglia alla situazione, ma le sfide ci hanno fatto più vicini. Questa scelta in favore della semplicità
                 è stata e continua a essere una sfida. Come famiglia, la vita è un ciclo: un po’ siamo attirati dai beni
                 del mondo, e poi cerchiamo di tornare a una vita meno mondana e più semplice.

                        Quando  hanno  saputo  del  nostro  trasferimento  al  centro  della  California,  i  genitori  di
                 Tommaso ci hanno incoraggiati a cercare P. John Warburton, un Oblato che stava lavorando nella
                 parrocchia San Gioacchino di Madera, e a presentarci a lui. I genitori di Tommaso sono buoni amici
                 dei genitori di P. John ed è stato questo legame che ci ha messo in contatto con gli Oblati. Andando
                 in auto a Madera, senza sapere neanche dove si trovava la Chiesa, abbiamo visto il campanile, siamo
                 entrati nel parcheggio della chiesa e abbiamo visto un sacerdote che stava chiudendo le porte della
                 chiesa. Tommaso si è presentato e subito P. John ci ha accolti, ci ha invitati a entrare in canonica e ci
                 ha offerto latte e biscotti. La sua ospitalità ci ha commossi. Poco tempo dopo, ci ha fatto visita nella
                 nostra casa in campagna, e solo chi ha idea di quanto essa sia lontana dalla città e consideri che
                 eravamo appena arrivati in questa zona ed avevamo ancora pochi amici, può capire quanto sia stata
                 significativa per noi la sua visita. Gli eravamo molto riconoscenti per essere venuto nella nostra umile
                 casa, ma P. John ci fece subito sentire a nostro agio, approvando la nostra scelta di una vita più
                 semplice.

                        Oggi, le famiglie vivono in un ambiente che fa tante false promesse di incontrare la felicità.
                 La nostra vera felicità, come ha detto il Marello, consiste nel curare gli interessi di Gesù ad imitazione
                 di San Giuseppe. Come possiamo imitare San Giuseppe e coltivare le sue virtù nelle nostre case?

                        La preghiera deve essere al centro degli sforzi per arrivare a vivere una vita di profonda
                 devozione a Dio, e questo include altre scelte spirituali come la vita semplice. Vorremmo leggere una
                 citazione  abbastanza  lunga  da  una  lettera  scritta  dal  Marello,  quando  era  Vescovo  di  Acqui,

                 sull’educazione dei giovani: “Questo della preghiera è mezzo da praticarsi non solo nei momenti
                 trepidi e quando ogni altra via è stata da voi tentata, ma sempre e in ogni caso, anche quando vi parrà
                 leggero il peso dell’educazione dei vostri figli. E la ragione è che le nostre opere e i nostri sforzi non
                 hanno efficacia, se Dio non li accompagna e non li avvalora con la sua grazia. Dunque prendetevi
                 cura dei vostri figli, pregate con fervore e fede per loro, fate che anch’essi preghino e si abituino a
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