Page 170 - Le Riflesione su San Giuseppe
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pregare... Pregate spesso anche per voi medesimi, che Dio vi presti aiuto nel compimento del grave
dovere di bene educare i vostri figli... E quel che diciamo a voi, o genitori cristiani, Noi lo diciamo a
tutti: chiunque vuole adempiere con zelo e con pienezza, e sopratutto con perseveranza, a ogni sua
obbligazione, deve confidare in Dio e pregare: la preghiera umile e confidente non è mai respinta
dalla divina bontà. Pregate, dunque, in questi tempi tristi e calamitosi: pregate per i vostri bisogni
temporali e per quelli dell’eternità.”
Da questa citazione del Marello, possiamo vedere come è importante per le nostre famiglie
coltivare una vita di preghiera con i nostri figli. Quando ci siamo spostati in campagna, molte delle
distrazioni del mondo sono state messe da parte. Non avevamo accesso alla televisione, e quindi non
eravamo tanto esposti giornalmente alle influenze del mondo per mezzo dei media elettronici. Quando
stavamo a San Diego, eravamo coinvolti in molte organizzazioni che, nonostante avessero tutte lo
scopo di fare cose buone, ci tenevano separati dai nostri figli. Anche molte delle amicizie che
coltivavamo prima di sposarci, ci separavano un po’ dagli altri. Abbiamo lasciato un posto pieno di
rumore e di distrazioni visuali, di azione e di luci, e siamo arrivati in un ambiente silenzioso, semplice
e tranquillo, che ci ha dato l’opportunità di focalizzare tutta l’attenzione sulla nostra famiglia. Senza
le tante cose che prima ci distraevano dalla vita famigliare, questo cambiamento ci ha consentito di
riesaminare e rafforzare le nostre relazioni e la nostra vita famigliare. Certo, non tutti hanno la
possibilità di spostarsi in campagna, ma la spiritualità marelliana si può promuovere, invitando altri
a ridurre le distrazioni che li estraniano dalla vita di famiglia. Non basta, però, semplicemente ridurre
le distrazioni. Bisogna mettere al loro posto l’attenzione agli altri membri della famiglia e molta
preghiera. Considerate, di nuovo, il consiglio del nostro fondatore nella citazione che abbiamo appena
letto. Ci incoraggia a pregare con fervore per i nostri figli e per noi stessi, affinché li possiamo educare
bene. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica parla in questo senso: “La famiglia cristiana è il
primo luogo dell'educazione alla preghiera... Per i fanciulli in particolare, la preghiera familiare
quotidiana è la prima testimonianza della memoria vivente della Chiesa pazientemente risvegliata
dallo Spirito Santo”.
[Tommaso] Tornando alla nostra relazione sempre più approfondita con gli Oblati, Michela
ed io abbiamo avuto motivi diversi per essere attirati dalla loro comunità. Io ho visto una profonda
vita interiore in tutti i sacerdoti, che si è irradiava come gioia, ed era ovvio per me che dovevano
vivere una vita di preghiere frequenti. Il fatto che si mostrassero “centrati” e la loro equanimità mi ha
dato un forte desiderio di avere le loro stesse qualità. Michela, invece, si è sentita confortata, come se
avesse tornata indietro nel tempo, ritrovando il tipo di sacerdote che aveva conosciuto da ragazza.
Non hanno tentato di intrattenerci con le ultime novità nella Chiesa, come ci sembrava facessero le
nostre parrocchie di prima, e si impegnarono invece nell’insegnarci la Verità. Con insistenza ci hanno
sfidati, nelle loro prediche, ad essere fedeli agli insegnamenti della Chiesa. Michela ed io siamo stati
esposti a un ambiente universitario che ci ha portato molto criticamente gli insegnamenti della Chiesa,
quindi l’adesione ortodossa degli Oblati al servizio degli interessi di Gesù e della Chiesa è stato per
noi fu una scoperta rinfrescante. Non ci hanno neppure parlato subito di San Giuseppe Marello:
abbiamo cominciato a conoscerlo dal modo come loro, Oblati del Marello, vivevano come sacerdoti
della nostra parrocchia, fedeli, umili e allegrii.
La vita interiore gli Oblati l’hanno imparata dal loro fondatore: il Marello, al suo tempo, ha
sviluppato la sua vita interiore proprio dalla sua intimità con San Giuseppe. Papa Giovanni Paolo II,
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