Page 92 - Le Riflesione su San Giuseppe
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riusciremo ad aiutarci, a servirci vicendevolmente nella carità, a perdonarci, ad ascoltarci e parlarci,
                 a compiere le azioni quotidiane semplici, comuni ad ogni famiglia, con amore “straordinario”, per
                 salvaguardare la famiglia stessa, per creare unione e armonia tra noi, costruiremo una comunità a
                 imitazione  della  Santa  Famiglia  di  Nazareth  e  così  potremo  estenderla  verso  chi  incontriamo:
                 all’ostello Marello, in parrocchia, a scuola, nelle missioni, nonostante le difficoltà che potremmo
                 incontrare. Potremo così costruire una famiglia più grande e aiutare i laici a costruire la loro famiglia.
                 In questo modo il sogno di Maria e Giuseppe e gli interessi di Gesù sarebbero pienamente realizzati.


                 Lo  spirito  di  famiglia  è  una  caratteristica  della  nostra  spiritualità  e  se  lo  curiamo  con  serietà  e
                 impegno, dandogli la giusta importanza, sempre avendo uno sguardo alla Santa Famiglia, sarà uno
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                 dei punti forza per la Chiesa. Oggi la famiglia è ostacolata e insidiata su diversi fronti e noi Oblate
                 abbiamo il compito di “viverla pienamente”, nella semplicità, nell’umiltà, nella misericordia, nella
                 laboriosità, nella collaborazione, nel rispetto dei ruoli, nella condivisione e nell’amore fraterno. Se
                 “vivremo” la famiglia ad esempio della Santa Famiglia, saremo quel lievito che fa fermentare tutta la
                 pasta e la Chiesa, la società tutta, ne trarrà giovamento.















































                 25  Art. 7: “Lo spirito di famiglia, proprio della famiglia di Nazareth, è il distintivo che anima le Comunità delle Oblate di
                 San Giuseppe. Tutte le Consorelle hanno i medesimi diritti e doveri, pur rispettando i ruoli e le competenze di ognuna. In
                 questo modo, esse manifestano al mondo l’importanza della vita familiare e danno testimonianza gioiosa della realtà del
                 Corpo Mistico di Cristo, lavorando tutte in unità di intenti.”; at. 56: “La consacrazione e la missione si realizzano nella
                 vita religiosa, vivendo in comune secondo il carisma della Congregazione. È essenziale, perciò, che nel lavoro pastorale
                 le Oblate sappiano accogliere la varietà dei doni concessi alle consorelle e lavorino di comune accordo , tenendo di mira
                 l’annuncio del Regno di Dio e non la propria soddisfazione personale.”
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