Page 90 - Le Riflesione su San Giuseppe
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custodire a costo della nostra stessa vita. E come custodiamo Gesù? Ognuna di noi è chiamata in
modo personale a custodirlo, mantenendo viva la sua divina presenza nel proprio cuore e nella propria
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vita. Ognuna di noi è chiamata a vivere una relazione personale e continua con il Signore ,
allontanando tutto ciò che metta in pericolo la Sua presenza: custodendo i nostri occhi, il nostro udito,
i nostri sensi e il nostro cuore, i nostri sentimenti e affetti. Mantenendoci in stato di grazia ed evitando
tutto ciò che il secolarismo e la mondanità pongono in contrasto con la purezza del cuore e del corpo.
Crescendo sempre più nella devozione all’Eucaristia e al Sacro Cuore. Questo è il primo modo in cui
noi Oblate di San Giuseppe, chiamate ad essere Casa di Nazareth per Lui, curiamo gli interessi di
Gesù in modo personale.
In modo comunitario, intendendo la casa di Nazareth non solo il tempio del nostro cuore, ma anche
la comunità, la custodia di Gesù consiste nel garantirgli un ambiente dove tali valori possano essere
custoditi e crescere, attraverso la preghiera comunitaria attenta e fervorosa, distribuita diligentemente
nell’orario quotidiano, una vita fraterna vissuta in un clima sereno e cordiale, in un apostolato che si
diriga verso tutti coloro che incontriamo, indifferentemente, piccoli, adulti, italiani, immigrati, poveri,
ricchi, cristiani, musulmani, come Maria e Giuseppe si occuparono di Gesù in ogni luogo che
percorsero: a Betlemme, a Gerusalemme, a Nazareth e persino in Egitto, continuando ad essere luce
per tutti, perché provvedevano alla custodia, al nutrimento e alla crescita di Gesù. Questo significa
aiutare anche gli altri a custodire il Signore, provvedere ai bisogni spirituali e materiali di chi
incontriamo: dare un pezzo di pane a chi ce lo chiede, vestiti, o una parola di consolazione e speranza.
Questo possiamo farlo ovunque, anche nel centro di Roma, dove non manca chi viene a bussare al
convento per avere un pasto caldo, chi sosta in preghiera nella Chiesa di San Lorenzo in Fonte o
soggiorna all’ostello Marello.
Il nostro apostolato si svolge principalmente nelle scuole e nelle parrocchie Oblate, attraverso
l’educazione religiosa e morale della gioventù, ma ogni momento della vita è occasione per custodire
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Gesù in noi o negli altri . L’apostolato prende le sue ispirazioni e forza dalla vita di preghiera e
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unione con Dio. La stessa vita consacrata è una missione, come lo è stata la vita di Gesù .
Il servizio che prestiamo nelle scuole e nelle parrocchie cerca di essere segno di questa custodia
personale e comunitaria e desidera anche curare la custodia dell’educando, perché per noi rappresenta
Gesù. Curare gli interessi di Gesù significa per noi prenderci cura del vero bene di chi ci sta di fronte,
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Art. 14: “Per realizzare il voto di Castità in una vita verginale con Cristo, la Oblata di San Giuseppe vive in intimo
contatto personale con Lui, orientando totalmente la propria vita verso di Lui. Pertanto essa dispone il suo cuore ad amare
gli altri a quel modo che li ama Cristo; si apre alle necessità della Chiesa e alle sofferenze del mondo; diventa segno della
vita futura e testimonianza del Regno di Dio sulla terra; Art. 16 “La Castità consacrata è dono totale e libero di se stesse
a Dio per la Chiesa, «in cui si realizzano in una forma speciale sia la dignità che la vocazione della donna» (MD.20). La
prima condizione perché tale stato di vita, che tocca inclinazioni profonde della natura umana, sia possibile e gioioso, è
che venga realizzata la intima familiarità con Dio e l’amicizia personale con Cristo.”
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Art 60: “L’apostolato delle Oblate di San Giuseppe, secondo l’art. 3, si svolge di preferenza tra la gioventù. La
Congregazione cammina sulle direttive tracciate da San Giuseppe Marello, se riesce a preparare Religiose capaci di
animare e di educare la gioventù, soprattutto quella più emarginata. In questa opera educativa, ha un posto preminente
l’istruzione catechistica impartita con competenza. Ogni Oblata è, per definizione, catechista, ed è chiamata a comunicare,
nella catechesi, l’insegnamento di Cristo. Perciò deve impegnarsi a perfezionare la sua preparazione dottrinale e didattica,
con attività incessante”; art. 62: “ La scuola entra tra le finalità della Congregazione, deve preparare religiose competenti
nell’attività didattica e all’insegnamento scolastico, ricordando che «al perfezionamento morale dell’uomo non basta la
cultura della mente senza l’educazione del cuore ; o, per meglio dire, l’istruzione scompagnata dalla religione non può
dare vera luce all’intelletto e muovere efficacemente al bene la volontà» (San Giuseppe Marello).
21 Cfr. VC 74; art 54. “Le Oblate di San Giuseppe, come Congregazione di vita contemplativa e attiva, esercitano un
Apostolato, che prende le sue ispirazioni e forza dalla loro vita di preghiera e di unione con Dio”.
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