Page 89 - Le Riflesione su San Giuseppe
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La loro relazione con Gesù era unica e potremmo dire, irripetibile. Entrambi avevano avuto un ruolo
specifico nei confronti del Signore: erano i genitori. Maria Santissima come Madre e San Giuseppe
come Padre erano stati chiamati ad amare e servire Gesù in questo ruolo. L’amore di un padre e di
una madre è grande e gratuito. Noi come figlie abbiamo avuto tutte esperienza di questo amore,
almeno da parte di uno dei genitori, se non di entrambi. L’amore dei nostri genitori, per quanto grande
possa essere stato, comunque non è esente da limiti e sbagli. L’amore di Maria e di Giuseppe è un
amore ancora diverso rispetto a quello di un padre e di una madre comuni. Maria Santissima seppur
creatura è Immacolata, perciò il suo amore era purissimo, San Giuseppe, per la speciale missione
affidatagli, aveva ricevuto le grazie necessarie per poter rispondere alla sua vocazione, per cui anche
la sua capacità di amare era diversa da qualsiasi altro padre terreno. Partendo da queste premesse
possiamo cominciare a vedere come le Oblate di San Giuseppe curano gli interessi di Gesù, a
imitazione di Maria e Giuseppe.
Se restiamo unite a San Giuseppe potremmo imparare a vivere una relazione profonda con Gesù e
Maria e a donare in comunità e nell’apostolato ciò che abbiamo vissuto nel nascondimento, con lo
Sposo Amato. Giuseppe ci accompagnerà e ci insegnerà ad essere fedeli ai nostri Voti, a fidarci della
Divina Provvidenza e a curare gli interessi di Gesù, perché con Giuseppe “siamo sicure di andar
sempre bene”.
Se restiamo unite a Maria potremmo sperimentare ciò che visse Elisabetta, essere colmate dello
Spirito Santo per esclamare a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo
grembo!» Maria ci insegnerà ad agire come “madri”, donarci senza la ricerca di realizzare noi stesse.
Lei nella vita quotidiana ci accompagnerà e ci ripeterà di fare ciò che Gesù ci dirà.
Per Maria e Giuseppe non è stato facile essere genitori del figlio di Dio, ciò ha comportato uno
spogliamento di sé, per centrarsi su Gesù.
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Oblate significa offerte , siamo chiamate a offrire la vita, la nostra volontà, i nostri sogni, noi stesse
a Dio, per le mani di Giuseppe e di Maria. Siamo chiamate a non pensare più a ciò che vogliamo, ma
a ciò che è meglio secondo la volontà di Dio, vivendo per Lui e in Lui, nella Chiesa.
Come Maria e Giuseppe hanno curato il loro unico Figlio, dando la vita con amore, insegnandogli a
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diventare persona matura, di sani principi e valori, così noi siamo chiamate a curare la Chiesa ,
donando la vita spirituale agli altri, senza pretendere di diventarne i padroni, nello spazio della
gratuità, e indicando la strada giusta, la strada della Vita. A imitazione di Maria e Giuseppe le Oblate
sono chiamate a generare la vita spirituale nella Chiesa, cioè a donare il Salvatore. Attraverso il Voto
di Castità serviamo gli altri senza chiedere il contraccambio, attraverso il Voto di Obbedienza
scegliamo di obbedire alle superiore, non pensando più a noi stesse ma a ciò che vuole Dio, attraverso
il Voto di Povertà condividiamo i beni materiali, mirando all’essenziale, non cercando i nostri
interessi. Maria e Giuseppe hanno curato Gesù con grande amore e anche noi Oblate siamo chiamate
a servire gli altri con amore.
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Maria e Giuseppe hanno prima di tutto “custodito” Gesù . Anche noi, in modo speciale come
consacrate, siamo chiamate a custodirlo. Maria e Giuseppe riconoscevano nel Signore il loro bene
più grande, e come ogni buon genitore sarebbe disposto a fare, avrebbero dato la vita per proteggere
Gesù. Anche a noi è stato dato questo Bene, che consideriamo il bene più prezioso, il bene da
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Cfr. MARELLO GIUSEPPE, Lett. 108 del 4 nov.1877; Lett . 109 del 7 nov. 1877.
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Art 57 delle Costituzione delle Oblate di San Giuseppe: “Sull’esempio di San Giuseppe esse curano gli interessi di
Gesù nella Chiesa con vero zelo apostolico, dando esempio di dipendenza e di unione con la Chiesa locale, ove la
obbedienza le chiama ad esercitare la loro missione”.
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Cfr. MARELLO GIUSEPPE, Lett. 83 del 25 ott. 1872.
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