Page 26 - Le Riflesione su San Giuseppe
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che  questo  ascolto  si  realizza  nelle  circostanze  della  vita  quotidiana,  nel  silenzio  della  notte  e
                 attraverso il sogno. È perciò chiara la dipendenza della missione di Giuseppe dalla parola, e il fatto
                 che  attraverso  la  parola  egli  entra  in  rapporto  con  Dio.  L'atteggiamento  di  ascolto  è  un  aspetto
                 essenziale del suo stile di vita e coinvolge la sua interiorità: è in essa che egli percepisce i messaggi
                 e adegua la condotta. D’altra parte la risposta di Giuseppe non è formulata a parole, ma si manifesta
                 nell’azione, per cui l’esortazione apostolica ribadisce che “i Vangeli parlano esclusivamente di ciò
                 che Giuseppe «fece»” (n. 25), senza riportare alcuna delle sue parole. Per tre volte sogna, e ogni volta
                 riceve soltanto un messaggio e una spiegazione parziale.


                 Giuseppe presta ascolto nell’interiorità del suo essere, vale a dire "nel cuore", che nell’antropologia
                 biblica non è la sede dei sentimenti e delle emozioni, ma dell’intelletto e dell’identità personale. Nel
                 cuore maturano i progetti e le scelte e da esso scaturiscono le decisioni e giudizi. Il cuore è l’organo
                 con cui Dio «è ascoltato»: in esso si misura la reale dedizione a Dio, e attraverso di esso si può
                 discernere l’ordine del mondo e della vita secondo gli insegnamenti divini (M. Pina Scanu).




                 4.2. IN PRESENZA DEL MISTERO, SILENZIO
                 Il  silenzio,  caposaldo  e  custode  dell'interiorità, è  riconosciuto  dalla  tradizione  spirituale  come
                 elemento essenziale per un'autentica vita spirituale e di preghiera. Il nostro santo nel silenzio cerca di
                 discernere la volontà di Dio, poi, senza commenti, lascia Nazareth con la giovane sposa incinta, per
                 andare a Betlemme; e lì, nel silenzio contempla il miracolo della nascita del Figlio di Dio, l'arrivo dei
                 pastori e la visita dei Magi. Accanto alla mangiatoia, dopo la nascita di Gesù, si sente non solo il
                 canto degli angeli, la voce dei pastori e le sagge parole di chi proviene dall’oriente, ma si percepisce
                 anche la silenziosa presenza dello sposo di Maria. Anche lui assume l'atteggiamento di Maria che
                 "serbava ogni cosa e meditava nel suo cuore" (Lc 2,19).


                 Il testo dell’esortazione apostolica aggiunge: “Anche sul lavoro di carpentiere nella casa di Nazaret
                 si stende lo stesso clima di silenzio, che accompagna tutto quanto si riferisce alla figura di Giuseppe.
                 E' un silenzio, però, che svela in modo speciale il profilo interiore di questa figura. I Vangeli parlano
                 esclusivamente  di  ciò  che  Giuseppe  «fece»;  tuttavia,  consentono  di  scoprire  nelle  sue  «azioni»,
                 avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione" (25).



                 4. 3. LA LOTTA INTERIORE
                 Nell’interiorità  del cuore, luogo  della lotta  spirituale, tra le diverse  possibilità,  opzioni,  pensieri,
                 suggestioni  e  dinamiche,  avviene  il  processo  di  discernimento  di  Giuseppe,  una  categoria  della
                 spiritualità ignaziana, riproposta con nuova forza nel pontificato di Papa Francesco.  Nel racconto di
                 Matteo, il Custode del Redentore fa la sua prima apparizione come un uomo in angustia, in cerca
                 della risposta al problema della gravidanza della sposa. La manifestazione e la vicinanza del mistero
                 fascinans  et  tremendum scuote la  sua  vita  e  fa crollare  i progetti personali,  ma Dio,  che prende
                 l'iniziativa, gli offre un tempo di discernimento per poter abbracciare l'incomprensibile.
                 Nella solitudine interiore, egli esamina le opzioni che gli si presentano e matura la sua decisione. Il
                 discernimento e la lotta interiore, segnati dall'oscurità e dall'incertezza circa il passo da compiere,



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