Page 24 - Le Riflesione su San Giuseppe
P. 24

“PRIMATO DELLA VITA INTERIORE” NELLA REDEMPTORIS CUSTOS
                 P. Jan Pelczarski, OSJ


                 1. NOZIONE DI “VITA INTERIORE”
                 Senza voler entrare nelle considerazioni sulla storia del
                 concetto di “vita interiore”, ci sembra più importante
                 dare qualche delucidazione del termine che, a prima
                 vista, può suonare un po’ antiquato e infatti è oggi poco
                 usato. Effettivamente la nozione si presta all'equivoco
                 e  al  sospetto,  se  viene  intesa  come  fuga dalla  realtà
                 storica o come intimismo che allontana dal contesto
                 storico ed ecclesiale.


                 Nei dizionari il termine “interiore” di solito è riferito a
                 ciò  “che  avviene  nell'animo,  nella  coscienza  e
                 nell'intimo  dell'uomo”;  e  il  termine  “interiorità”  è
                 definito  come  sfera  dello  spirito  e  della  coscienza,
                 come  complesso  di  pensieri,  affetti,  aspirazioni,
                 interessi  e  credenze  che  costituisce  la  dimensione
                 psichica e spirituale dell'uomo. In definitiva, uno spazio di riflessione e di silenzio personale, che
                 esige capacità di ascolto e di riflessione per trovare il significato di ciò che accade. Nella Bibbia il
                 segno dell’interiorità è il cuore, sede del volere e del decidere. San  Pietro usa un'immagine suggestiva
                 parlando “dell’uomo nascosto del cuore” (1Pt 3,4) e san Paolo contrappone l’uomo interiore all’uomo
                 esteriore (2Cor 4,16-18).


                 L’interiorità  è  tema  che  attraversa  tutta  la  tradizione  cristiana.  Riprendendo  il  monito  l’antico
                 “Conosci te stesso”, che si sintetizza nell'appello a riflettere sul senso della vita, la vita interiore
                 elabora ciò che si vive al di fuori e si pone domande essenziali: chi sono? da dove vengo? dove vado?
                 che senso ha ciò che faccio? chi sono gli altri per me? Soltanto attraverso l’interiorizzazione si diviene
                 "soggetto" della propria vita (E. Bianchi). Già Sant'Agostino aveva scritto: “Non uscire da te, rientra
                 in te stesso: la verità abita nel profondo dell’uomo”.



                 2. LA VITA INTERIORE OGGI
                 Nella società contemporanea, fondata sul culto dell’apparenza e sull’attivismo, molti vivono voltati
                 al  di  fuori,  in  continua  ricerca  di  stimoli  esteriori  e  novità.  Negli  studi  dedicati  alla  condizione
                 dell'uomo attuale si constata la comparsa del vuoto interiore, che porta alla ricerca di compensazioni
                 nell’abuso di droga, alcool e gioco, o alla dipendenza da internet e dai social in genere; si scopre la
                 frammentazione interiore con la necessità di ricomposizione; si evidenziano percorsi che tendono ad
                 allontanare  l’uomo  dalla  relazione  con  se  stesso  e  spostano  il  baricentro  della  persona  umana
                 all'esterno; e si scopre, infine, il tentativo di dimenticare il malessere interiore provocato dalla perdita
                 del  senso  trascendente  della  vita  umana.  Lo  psichiatra  Vittorio  Andreoli,  nel  libro  L’uomo  di
                 superficie, parla della nostra civiltà come proiettata all’esterno, che vive di evasione istituzionalizzata,
                 riduce tutto a ciò che si vede e che attrae, e così cancella a poco a poco la propria interiorità.

                                                                                                         22
   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29