Page 25 - Le Riflesione su San Giuseppe
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A ciò si aggiunga anche un ulteriore dato, evidente e alla portata di tutti: la sparizione del silenzio,
ritenuto innaturale e superfluo. Il punto problematico dell’uomo di oggi, dunque, è il cuore lacerato,
che ha perso l’elemento essenziale della vita: l’interiorità, la realtà che offre il senso, l’ispirazione e
la spinta all'esistenza cosciente, e che è il luogo privilegiato dell’incontro con Dio.
3. SAN GIUSEPPE DI NAZARETH E LA VITA INTERIORE
Per evitare equivoci, è importante tenere presente che San Giuseppe non è un teologo nel senso
letterale della parola, come uno che si sia dato allo studio teorico della vita interiore e delle sue
implicazioni con le relazioni con l’Assoluto. Non è nemmeno un monaco di clausura che ci abbia
lasciato un diario dell'anima al quale attingere per conoscere il tragitto da seguie nella ricerca di Dio.
A dispetto di tutto questo, l’esortazione apostolica Redemptoris Custos parla del “profilo interiore di
questa figura” (n. 25) e della sua “insondabile vita interiore” (ib.). Egli vive “in quotidiano contatto
col mistero «nascosto da secoli» e che «prese dimora» sotto il tetto di casa sua” (n. ib).
Il testo dell’esortazione apostolica non manca di sottolineare che proprio dalla sua insondabile vita
interiore, marcata dal contatto quotidiano con il mistero del Verbo incarnato, “vengono a lui ordini
e conforti singolarissimi, e derivano a lui la logica e la forza, propria delle anime semplici e limpide,
delle grandi decisioni” (RC 26).
In ultima analisi, la radice delle grandi decisioni che non seguono il calcolo umano, la capacità di
abbracciare la volontà di Dio, il sacrificio che Giuseppe fa di tutta la sua esistenza alle esigenze della
venuta del Messia nella propria casa, la costante disponibilità e fedeltà nella missione, le sue virtù
quotidiane e semplici, lo stile di vita ammirato dalle schiere dei devoti e dei santi lungo i secoli, tutto
questo trova il fondamento e la radice nella «sua insondabile vita interiore” RC 25).
4. ABC DELLA VITA INTERIORE DI SAN GIUSEPPE
Se da una parte la Redemtoris Custos definisce la vita interiore di Giuseppe "insondabile", dall’altra
ne evidenzia alcuni aspetti fondamentali, che manifestano la sua ricchezza e allo stesso tempo ci
interpellano. Mettiamo a fuoco quattro dimensioni, che ci sembrano le più distintive e peculiari nel
cammino del nostro Santo.
4.1. ASCOLTO DI DIO; OSSIA, IL PRIMATO DELLA PAROLA DI DIO
L’ascolto del messaggio di Dio è il primo perno della vita interiore ed è un comandamento biblico.
Dio esorta il popolo eletto: "Ascolta, Israele …" (Dt 6,4-9); e da parte sua l’uomo, consapevole della
propria vocazione e dipendenza da Dio, risponde: «Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1
Samuele 3,10). Questa affermazione esprime bene il fatto che l'ascolto costituisce il primo atto
dell’uomo e un atteggiamento fondamentale nell’antropologia biblica, poiché l’uomo è un essere
chiamato ad ascoltare per poter entrare nella comunione con Dio.
San Giuseppe è presentato nel Vangelo come colui che ascolta il messaggio e senza divagazioni,
indugi, scuse e domanda di spiegazioni e chiarimenti, lo mette in pratica. È interessante sottolineare
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