Page 156 - Le Riflesione su San Giuseppe
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qualcosa di speciale, ma era differente da ogni altro figlio di Davide. Era nel suo cuore ad essere
differente dalle persone che lo circondavano.
La decisione di Davide e Giuseppe fu provata non appena accettarono la volontà di Dio da un uomo
con cui la loro vita sarebbe stata determinata. Per Davide quest’uomo fu Golia. Fu Davide a portare
Dio dentro questa situazione. Perché? Perché lungo tutta la sua giovinezza, e per il resto della sua
vita, Dio era lì a proteggerlo. Nonostante i problemi e nelle situazioni problematiche egli ebbe fiducia
in Dio. Con Dio al suo fianco, andò avanti con purezza di cuore per vincere il male. Non era come il
soldato che Saul e i fratelli di Davide cercavano di creare che conquistò Golia, ma, piuttosto, il modo
in cui Davide conquistò Golia era la stessa via con cui aveva vinto il male prima, con fiducia in Dio.
Allo stesso modo, Giuseppe vinse Erode. Sapeva che, come Davide, doveva affrontare il suo Golia e
senza fede in Dio non avrebbe avuto possibilità. Con grande fede ha permesso a Dio di difendere lui
e la sua famiglia. Da Betlemme all’Egitto agli anni nascosti a Nazareth, Giuseppe si è affidato a Dio
per la protezione della sua famiglia.
In tutta la storia di Israele Davide fu il miglior re, ma non è indicato come l’uomo giusto. Questo
onore è riservato al suo discendente, Giuseppe di Nazareth che, come il Re Davide, ha giocato un
ruolo essenziale nella preparazione per il Messia. In maniera molto interessante la vita di Davide
segue in parallelo la storia di Israele, che Dio ha elevato dal nulla e ha scelto come strumento
privilegiato. Israele, come Davide, a volte ha mancato il bersaglio e ha anteposto altre cose a Dio.
Ognuno di noi può vedere se stesso nella stessa luce. Ognuno di noi era nulla prima che Dio ci
chiamasse, e attraverso il battesimo e la professione dei voti, siamo stati uniti in modo speciale. Siamo
rimasti completamente fedeli a questa chiamata? Se non lo siamo stati, possiamo pentirci ed essere
nuovamente accolti, ma c’è ancora l’effetto della nostra infedeltà, lo stesso effetto che sentiva Davide.
In questo siamo come Davide, ma questo non è il nostro obiettivo.
Mentre il Re Davide è l’uomo ideale nella coscienza sociale di Israele, egli non è così essenziale per
noi. Quel posto è stato preso da Giuseppe. Non è abbastanza per noi essere buoni secondo le nostre
norme culturali e storiche, dobbiamo essere santi secondo le norme di Dio, o almeno lottare e sforzarci
di esserlo. Come figli di San Giuseppe, come possiamo non tendere alla perfezione e, quindi,
diventare veri figli di San Giuseppe? Questo non significa che saremo all’altezza, ma è l’obiettivo a
cui dobbiamo tendere.
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