Page 155 - Le Riflesione su San Giuseppe
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SAN GIUSEPPE, FIGLIO DI DAVIDE.
Fr. David Pohorsky, OSJ
Lungo il secolo scorso gli Oblati di San Giuseppe sono stati a volte chiamati giuseppini, o, come San
Giuseppe Marello usava rivolgersi a noi, figli di Giuseppe. Come figli di San Giuseppe, invochiamo
anche san Giuseppe come Figlio di Davide, come fece l’angelo del Signore. Dobbiamo andare da
Giuseppe e cercare di capire cosa significhi per lui essere figlio di Davide e di qui discernere come
Dio ci sta chiamando ad essere figli di Giuseppe.
Dio opera per vie molto misteriose e la vita di Davide fu radicalmente cambiata da Dio, proprio come
la vita di San Giuseppe. Sebbene a volte Davide non visse una vita di virtù eroiche secondo le norme
cristiane, il Re Davide funse da modello nella coscienza sociale di Israele. Mentre sbagliava, rimaneva
umile davanti a Dio. Nonostante la sua vita si svelasse dopo la morte di Uria l’Ittita, Davide ritornò a
Dio e mai perse la sua fede in Lui.
Il Re Davide era l’icona del buon re, ma San Giuseppe è l’immagine dell’uomo giusto. Secondo le
norme della regalità Davide, nonostante i suoi difetti morali, era un buon re, specialmente nel primo
periodo di regno, ma anche lungo tutta la sua durata in autorità. Giuseppe, l’uomo giusto, visse
coerentemente e sorpassò la memoria di Davide, che “era un uomo secondo il cuore di Dio” (At
13,22).
Sia Davide che Giuseppe emergono dai margini della società e sono la quintessenza dell’ultimo che
diventa primo. Nessuno vide qualcosa di interessante in Giuseppe, sia come uomo che come figlio di
Davide, ma, proprio come il Re Davide e Giuseppe (dell’Antico Testamento), “Dio lo fece Signore
nella sua casa” (Sal 105, 21).
Fu Dio, infrangendo le aspettative, a elevare Il Re Davide e San Giuseppe dal loro umile stato di vita
a posti alti nella coscienza sociale delle loro rispettive religioni. La famiglia di Davide era del Sud,
lontana dal centro del potere e quando Samuele visitò la casa di Jesse, Davide non fu la prima scelta
di Samuele, che scelse fidandosi dell’apparenza. Allo stesso modo Giuseppe non fu probabilmente
l’uomo da scegliere in base al suo aspetto, né alla sua posizione sociale. Da ciò che si può raccogliere
su di lui, non fece una grande impressione sulla gente di Nazareth. Ma Dio scelse entrambi questi
uomini per fare cose straordinarie. Perché? Perché Dio cerca la puritas cordis, la purezza di cuore,
che entrambi possedevano. Entrambi erano fedeli al Signore, nonostante le lotte e le prove.
A livello umano Davide non aveva neanche una possibilità, quando Samuele visitò la sua famiglia.
Infatti, in questo incontro, non è mai menzionato per nome. È il mistero di Dio che lo ha elevato dal
nulla, l’ultimo dei figli di Iesse, che viveva in un anonimo villaggio, a diventare non solo il re di
Israele, ma anche il modello di tutti i re che lo hanno seguito.
Allo stesso modo Dio scelse un uomo, Giuseppe, da un’anonima città di Nazareth e lo ha elevato non
solo alla santità, ma alle altezze dei cieli, tanto che nessuno è più grande di lui, eccetto la Vergine
Maria. Alquanto interessante, un resoconto apocrifo di Giuseppe lo vede come uno dei molti
pretendenti di Maria. Sebbene non necessariamente credibile, la storia serve a evidenziare l’analogia
tra Davide e Giuseppe. Come Davide sarebbe stato sicuramente rifiutato da Samuele, così anche
Giuseppe sarebbe stato rifiutato se non fosse stato scelto da Dio attraverso il segno di un bastone
fiorito. Non vi è nulla che possa essere indicato come la prova che esternamente Giuseppe avesse
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