Page 158 - Le Riflesione su San Giuseppe
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consiste nell’imitare l’approccio di S. Giuseppe nel suo servizio di Gesu‘. Prima di tutto e‘ l’unione
profonda, intensa e intima con Gesu‘ che ogni Oblato deve avere e sara‘ la motivazione di ogni
attivita‘ (Reg. Gen. Art.2). Il fondatore spesso, insieme ai primi confratelli, insisteva
sull’atteggiamento d’umilita‘, concretemente espresso come il silenzio e il nascondimento: il servizio
che non attire attenzione, che non serve a manifestarsi, ma unicamente fa il bene per il Signore.
(Cost.2004, art.3,7,58). Seguendo l’esempio di S. Giuseppe, l’Oblato dimostra anche uno spirito di
operosita‘ pronta e generosa, mettendo tutti suoi doni in atto per compiere ogni attivita‘
(Cost.2004, art.11,29,35). L’Oblato, imitando S. Giuseppe l’artigiano, non avra‘ paura di abbracciare
qualsiasi tipo di attivita‘ o di lavoro purche‘ essa serve in qualche modo il Signore Gesu‘(Cost.2004,
art.13)
S.Giuseppe e‘ di nuovo il criterio per la scelta dei tipi di ministero. Verranno scelti(secondo
l’esempio del Fondatore) opere che servono a portare le anime a Cristo, o direttamente (con
l’amministrazione dei sacramenti, il culto divino, l’evangelizzazione per mezzo di predicazione o
l’insegnamento e la catechesi), o indirettamente (con il servizio dei bisognosi sia al livello fisico, al
livello personale, al livello sociale – che dimostra la compassione di Cristo e apre il cuore alla grazia).
Nella storia della Congregazione abbiamo abbracciato tutte e due I modi. Cosa bisogna fare
specificamente e‘ cio‘ che viene indicata dalla Provvidenza Divina (Cost.2004, art.3,58,62). Cio‘
richiede che scegliamo non cio‘ che viene suggerita puramente dai giudizi umani, ma guardando con
fede e prudenza tra le possibilita‘ che ci vengono offerte (segno della Provvidenza). Il discernimento
si base a cio‘ che fa conoscere di piu‘ il Signore e cio‘ che abbiamo le capacita‘ reali da intraprendere
con la speranza fondata di successo. In particolare lo Spirito ha gia‘ indicato a S. Giuseppe Marello
delle vie privilegiate: il servizio delle chiese locali (in collaborazione al vescovo
locale, cfr. Cost.2004,art.68-69) per il ministero strettamente pastorale e l’educazione cristiana dei
giovani (Cost.2004, art.60-61,65-67). In fine bisogna notare anche un altro criterio che provviene da
S. Giuseppe, modello della vita povera ed oscura (Lettera 95): la scelta preferenziale delle opere va
verso I popoli e I luoghi piu bisognosi (Cost.2004, art.63,73; Reg.gen. art. 38-40).
Credo firmamente, perche‘ siamo una comunita‘ che segue le indicazioni della Provvidenza,
e difatto le abbiamo seguite nella nostra storia abbracciando una grande varieta‘ di opere (anche se
sopratutto opere dove l’evangelizzazione diretta nelle sue varie forme predomina), non possiamo
limitarci a discutere sull’opportunita‘ o no di opere specifiche. Invecce serve di piu‘ di poter chiarire
cio‘ che sono I grandi principi della nostra attivita‘ del sacro ministero, ispirati alla nostra spiritualita‘
come seguaci di Cristo in imitazione di S. Giuseppe.
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