Page 126 - Le Riflesione su San Giuseppe
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sul Calvario; così pure Gesù Cristo è come il primogenito dei cristiani, che gli sono fratelli per
adozione e redenzione. Ne consegue che il beatissimo Patriarca si ritiene protettore, in modo speciale,
della moltitudine dei cristiani di cui è formata la Chiesa, cioè di questa innumerevole famiglia sparsa
in tutto il mondo sulla quale egli, come sposo di Maria e padre di Gesù Cristo, ha l’autorità di un
padre sulla sua famiglia. È dunque cosa giusta e sommamente degna del beato Giuseppe che, come
egli un tempo ha tutelato santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora col suo celeste
patrocinio protegga e difenda la Chiesa di Cristo” (n . 6).
In un discorso del 19 marzo 1969, Papa Paolo VI invitava i cattolici a rivolgersi al patrocinio di
Giuseppe come la Chiesa in questi ultimi tempi è solita fare, innanzi tutto per se stessa, con una
spontanea riflessione teologica sul connubio dell'azione divina con l'azione umana nella grande
economia della Redenzione, nella quale la prima, quella divina, è tutta a sé sufficiente, ma la seconda,
quella umana, la nostra, sebbene di nulla capace (cfr. Gv 15,5), non è mai dispensata da un’umile, ma
condizionale e nobilitante collaborazione. Inoltre, la Chiesa lo invoca protettore per un profondo e
attualissimo desiderio di rinverdire la sua secolare esistenza di veraci virtù evangeliche, come quelle
che rifulgono in San Giuseppe.
Nell’Esortazione apostolica Redemptoris Custos (sulla figura e la missione di san Giuseppe nella vita
di Cristo e della Chiesa), il beato Papa Giovanni Paolo II ha esposto l'importanza del patrocinio di
San Giuseppe ai nostri giorni: “Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla
Chiesa, non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo
rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di ri-evangelizzazione in quei «paesi e nazioni
dove - come ho scritto nell'esortazione apostolica "Christifideles Laici" - la religione e la vita cristiana
erano un tempo quanto mai fiorenti e che sono ora messi a dura prova» (34). Per portare il primo
annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di
una speciale «virtù dall'alto» (cfr. Lc 24,49; At 1,8), dono certamente dello Spirito del Signore, non
disgiunto però dall'intercessione e dall'esempio dei suoi santi” (n.29).
Conclusione
Giuseppe si sottopose volentieri alla volontà di Dio e si adoperò in tutta la sua vita per vivere in
conformità con essa. È diventato per questo un esempio di vita cristiana autentica, nella sua dedizione
totale alla Parola di Dio, e ci sfida a fare lo stesso. La protezione di San Giuseppe è sicura per tutti
coloro che lo invocano e si pongono sotto il suo patrocinio. Egli è pronto a prendersi cura di tutti
come fece a suo tempo per gli interesse di Gesù Salvatore. Ciò che dobbiamo fare è ascoltare come
rivolta a noi la voce del Faraone: "Andate da Giuseppe". Siamo sicuri che nostro Signore non rifiuta
nulla a Giuseppe e Giuseppe nulla ci rifiuterà se ci metteremo sotto il suo patrocinio.
Quindi possiamo pregare:
San Giuseppe, padre di Gesù e protettore della Vergine Maria, insegnaci la più difficile lezione che
dobbiamo imparare nella vita, quella di amare come hai amato tu, mettendo i nostri affetti a servizio
degli altri e mettendo in atto i sentimenti che tante volte esprimiamo nelle nostre preghiere. Insegnaci
a capire cosa intendeva Maria, quando disse: "Avvenga di me secondo la tua volontà"; e cosa voleva
dire Gesù, quando disse: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti". Fa’ che giungiamo ad
amare e a curare gli interessi di Gesù come hai fatto tu, e possiamo rimanere costantemente sotto la
tua vigile e paterna protezione. Amen.
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