Page 129 - Le Riflesione su San Giuseppe
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disegno di Dio. L’adempimento del progetto per gli individui e anche per la famiglia religiosa va
sempre insieme, che porterà poi ad una comunione da godere in eterno. Tutto ciò può essere
conosciuto, abbracciato e vissuto solo per fede.
La nostra fede personale è ciò che ci consente di percepire la pienezza della realtà in cui viviamo e
che va oltre i nostri sensi. Ci permette di raggiungere Dio, Signore di tutto ciò che accade, e di
conoscerLo profondamente. È la nostra fede che ci mostra il ruolo proprio di ciascuno in tutto ciò che
Dio progetta e dispone.
La nostra fede personale porta alla comprensione: a trovare significati di amore, di bontà e delle
realizzazioni provvidenziali (nell’ambito del rapporto personale con Dio). Similmente comprendiamo
come Lui opera nelle esperienze di peccato, grazia, misericordia, redenzione in cui siamo immersi,
così conosciamo il nostro ruolo in tutto, come perché siamo qui, cosa dobbiamo fare, come dobbiamo
farlo e verso a dove andiamo.
La nostra fede personale ci porta a rispondere a ciò che percepiamo e comprendiamo. Sentiamo e
ascoltiamo ciò che Dio ci mostra e dice. Abbracciamo la Sua chiamata, così diventiamo membri di
una famiglia, ossia degli Oblati di San Giuseppe. Ci impegniamo per essere servi dell’unico Signore
e membri attivi di questa famiglia religiosa. Con perseveranza ci dedichiamo alla realizzazione di ciò
che Dio ci chiede di fare. Facendo così compiamo i nostri compiti terreni, e allo stesso tempo noi
come individui e come una comunità ci avviciniamo alla nostra meta eterna.
Non è questo ciò che sta al centro di quella “vita nascosta” di San Giuseppe? Un uomo la cui fede,
inosservata ma reale e potente, nel profondo della sua anima, vede e comprende, e che poi si impegna
per ciò che il grande e invisibile Dio, da lui ben voulto, gli chiede di svolgere? Solo per fede possiamo
iniziare a entrare nel mistero della persona che Dio, attraverso (la figura e) l’ispirazione del nostro
Santo Fondatore, ci propone come modello della nostra vita. È con la sua stessa fede profonda,
provata, costante, che Giuseppe è un pronto ascoltatore della chiamata divina e un realizzatore
impegnato della missione di portare Gesù a tutti.
Il nostro senso di famiglia come Oblati di San Giuseppe dipende da Dio che lo attualizza, dirige e
sostiene nelle nostre comunità. Nello stesso tempo dipende dal nostro ascolto della chiamata e dal
confarsi d’ognuno di noi ad essere un membro disponibile ed efficace della famiglia Oblata. Per di
più, dipende da una prospettiva che dà senso a tutto ciò di cui facciamo parte e che ci sentiamo attratti
da fare, quale prospettiva viene concessa solo dalla fede.
Domande:
1. Si può dire che vivo per fede? Come me ne faccio a sapere? Come si viene mostrato nella mia vita?
2. Testimonio la mano operante del Signore nella mia chiamata e in tutto ciò che ne deriva?
3. Vedo in modo chiaro la mano guidatrice del Signore per quanto riguarda la fondazione della
Congregazione OSJ, così come per quanto vengono guidati i suoi Superiori e membri? Vedo il mio
posto e ruolo in essa, la chiamata degli altri ad essere lì, la direzione verso cui il Signore vuole che
proseguiamo?
4. Sono sicuro che Dio mi sosterrà in quanto componente di questa famiglia religosa?
5. Faccio riflessione sulla fede di San Giuseppe (e) lo invoco per aiutarmi a crescere nella mia fede?
6. Come posso crescere nella fede per diventare un membro più idoneo della Congregazione OSJ?
Stimoli per la comunità:
1. Noi Oblati come comunità: siamo visti come tale, ovvero una famiglia, mossa e riunita da Dio?
2. Noi Oblati come individui: siamo visti come uomini di fede, membri di una (comunità di fede)?
3. La nostra comunità ispira gli altri a cercare la loro fede e vivere per essa?
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