Page 131 - Le Riflesione su San Giuseppe
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molto difficile. San Giuseppe l’ha fatto come se fosse molto facile. Ma era realmente facile per San
Giuseppe. Si ricorda che egli era nello stato di preghiera profonda, nella quale ha avuto una visione,
e la volontà di Dio è stata rivelata. L’obbedienza diventa difficile solo quando non si conosce la
volontà di Dio. San Giuseppe ha conosciuto e capito la sua vocazione con la preghiera e così ha
risposto, perfettamente. Si è presentato completamente alla volontà di Dio.
Nel caso del nostro fondatore, san Giuseppe Marello, conosciamo la sua storia: si è ammalato ed il
suo stato è peggiorato al punto che i suoi parenti hanno temuto per la sua vita. Hanno pregato con lui
Nostra Signora di Misericordia per ottenere la sua guarigione. E Giuseppe Marello sentì una voce
interiore che gli diceva: “Se andrai di nuovo al seminario, sarai guarito”. Ha detto questo a suo padre,
che ha acconsentito di tutto il cuore: “Purché si guarisca!„ Vediamo in questa storia, un altro
avvenimento dove la voce di Dio ha rivelato la sua volontà divina, che è ancora completamente
diversa dalla volontà dell'uomo. Sappiamo che Vincenzo Marello aveva un programma diverso per
suo figlio. È un altro avvenimento, dove la voce di Dio disse a san Giuseppe Marello che cosa bisogna
fare e come farlo.
È un'altra storia di una vocazione avvolta nel mistero. Effettivamente, Dio si rivela in modi misteriosi.
Quando Dio chiama, è sempre un mistero. Giuseppe Marello era anche in una situazione difficile. È
strappato dalla sua prima vocazione e dal programma di suo padre su di lui. Anch’egli fece ciò che
“la voce” gli aveva detto. È andato di nuovo in seminario ad Asti. Ha obbedito semplicemente.
Effettivamente l’ha fatto, perché Giuseppe Marello ha conosciuto molto bene quale è la volontà di
Dio per lui. L’obbedienza diventa difficile solo quando non si conosce quale è la volontà di Dio. E’
questo il rinnegamento totale di se stessi: lasciarsi guidare dalla volontà di Dio e obbedire
completamente alla Sua volontà.
In queste storie di vocazione, di san Giuseppe e san Giuseppe Marello, possiamo vedere alcuni
elementi comuni. In primo luogo, san Giuseppe e san Giuseppe Marello sono entrambi religiosi.
Entrambi si sono consacrati completamente a Dio. Per entrambi, tutto è per Dio. Questo dovrebbe
essere la cosa più importante nella vita dei membri degli Oblati di san Giuseppe: la nostra
consacrazione. Ci siamo impegnati a Dio e a Dio solo. Come san Giuseppe e san Giuseppe Marello,
che non hanno fatto niente per loro stessi ma si sono impegnati per Dio, così noi dobbiamo fare: tutto
per Dio solo. Quando siamo chiamati ed il programma di Dio si è a noi rivelato, questo potrebbe
essere completamente diverso da ciò che stiamo progettando di fare nella nostra vita. Ma nel momento
in cui rispondiamo alla sua chiamata, noi mettiamo i nostri programmi personali da parte e facciamo
tutto ciò che Dio desidera che noi facciamo. La priorità di san Giuseppe e di san Giuseppe Marello è
di fare la volontà di Dio. Questa dev’essere anche la nostra priorità, ora. E tutto ciò che essi fanno,
punta a Dio e conduce a Dio.
Questo ci rimanda al secondo elemento: la preghiera. Possiamo conoscere la volontà di Dio soltanto
nel silenzio dei nostri cuori. Era nel loro momento più profondo, che Dio si comunicò con san
Giuseppe e con san Giuseppe Marello. Inoltre era nel loro momento più profondo che san Giuseppe
e san Giuseppe Marello, entrarono nella comunione con Dio. E nella preghiera hanno conosciuto la
volontà di Dio. Non possiamo separare la nostra consacrazione dalla preghiera. La preghiera deve
essere il nostro apostolato più importante e, nello stesso senso, il nostro apostolato deve essere la
nostra preghiera. E quando san Giuseppe e san Giuseppe Marello hanno imparato quale sarebbe stata
la volontà di Dio per loro, entrambi hanno obbedito a Dio.
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