Page 114 - Le Riflesione su San Giuseppe
P. 114
occhi quell’Esemplare Divino, che l’Eterno Padre per sua misericordia volle mandare al mondo
perché insegnasse la via del cielo. La devozione del Beato Marello verso S. Giuseppe era
Cristocentrica: seguire Gesù nell’imitazione di S. Giuseppe è una caratteristica prettamente
marelliana. D. Cortona ci fa sapere che il punto della vita di S. Giuseppe dove il Fondatore
intratteneva di più i suoi diletti figli, era la vita nascosta di questo gran Patriarca col suo amatissimo
Gesù.
S. Giuseppe, che visse in intimità con Gesù e Maria, sarà il suo ispiratore per un progetto di
vita certosina. Dissuaso infatti dal suo Vescovo, Mons. Savio, a entrare nella trappa per dare sfogo
alla sua sete di vivere ‘solo con Dio solo’, orientò questa sete di vita contemplativa alla fondazione
della Congregazione degli Oblati di S. Giuseppe. Agli Oblati di S. Giuseppe raccomanderà di vivere
da certosini in casa per poter essere apostoli fuori di casa, dediti interamente agli interessi di Gesù.
Fin dall’inizio della sua fondazione per il Beato Marello fu chiaro che i membri della sua famiglia
religiosa, nella pratica dei consigli evangelici, dovevano ispirarsi a S. Giuseppe, modello sublime di
uomo interamente consacrato al Signore in una vita nascosta, povera, laboriosa e orante. Piena
doveva essere la loro confidenza nella protezione di questo Santo e costante l’impegno di farlo
conoscere ed amare.
Per raggiungere la maturità dell’unione con Dio per il Beato Marello era indispensabile il
raccoglimento. S. Giuseppe era per il Beato Marello un modello incomparabile. Nel formare i primi
membri della sua famiglia religiosa richiamava la vita nascosta di S. Giuseppe insieme a Gesù e
Maria a Betlemme, in Egitto, a Nazaret; li esortava a rimanere nascosti agli uomini ma non a Dio,
morti al mondo purché vivi in Dio; considerati come il rifiuto del mondo, purché preziosi dinanzi a
Dio.
Dall’unione con Dio e dal santo raccoglimento fiorirono nell’animo del Beato Marello le virtù
dell’amabilità e dell’imperturbabilità. Le persone che ebbero l’occasione di vivere con lui non lo
sorpresero mai in un atteggiamento nervoso; era sempre padrone di se stesso.
Egli apprese da S. Giuseppe la virtù della laboriosità. Per lui la laboriosità consisteva nel
tenersi molto occupato. La sua vita, quando fu scelto dal Vescovo Mons. Savio come suo segretario,
fu intensa: era padre spirituale in seminario, insegnava il catechismo ai seminaristi, predicava negli
istituti della città, confessava in duomo, predicava le ore di adorazione nella chiesa del Gesù. Si
interessava per la diffusione della buona stampa. In queste laboriose attività egli aveva sempre di
mira di curare gli interessi di Gesù nell’imitazione di S. Giuseppe”.
Trattando, infine dell’ “Apostolato”, lo stesso documento prosegue:
“Per curare in modo efficace gli interessi di Gesù egli pensò di dare vita alla Congregazione
degli Oblati di san Giuseppe…, che volle caratterizzare con la sensibilità formativa nei riguardi dei
giovani. La pedagogia marelliana si distingue con le caratteristiche della comprensione e della
presenza educativa, che rendono ancora attuale tale metodo educativo. Questa presenza educativa è
esigita nella catechesi, nella scuola, nel lavoro, nella direzione spirituale, nei momenti di distensione
ed ha sempre come modello ispiratore S. Giuseppe, il formatore di Gesù”.
Qualunque “giuseppino” avrà notato in questa descrizione del Marello il succedersi di
espressioni che ci sono divenute familiari attraverso la lettura dei suoi scritti, delle testimonianze di
coloro che lo hanno conosciuto e delle nostre Regole di vita. Sembra di trovarsi di fronte a un centone
di citazioni, che ho voluto evidenziare in corsivo, nelle quali vediamo espressa la nostra identità.
Colpisce in esse soprattutto il fatto che, nonostante la conosciuta grande devozione del Marello per
Maria SS., il nostro punto di riferimento sia sempre indicato in S. Giuseppe. Maria vi è nominata due
volte, ma in obliquo, come si dice, ossia anch’essa in relazione a S. Giuseppe: “Sposo della Vergine
112