Page 69 - Le Riflesione su San Giuseppe
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Riflettendo su come Gesù imparò a diventare un uomo adulto, l’esperto della Bibbia, Lucien
Deiss, nella sua opera intitolata «Joseph, Mary, Jesus» afferma che come ogni essere umano la sua
intelligenza e il suo cuore rimasero sottoposti alla legge umana della crescita. Aggiunge: «Lo sviluppo
della sua personalità ha avuto luogo sotto il sole della grazia celeste, ovviamente, nella sua
conversazione più intima col suo Padre, ma anche nel calore della casa di suo padre Giuseppe e sua
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madre Maria>> . Pertanto abbiamo anche ragione di credere che Gesù abbia dovuto una gran parte
del suo sviluppo naturale e umano alla cura dei suoi genitori Giuseppe e Maria.
Papa Francesco nella catechesi durante l’udienza in Piazza San Pietro nella solennità di San
Giuseppe (19 marzo 2014) xiv ha affermato che San Giuseppe ha svolto un ruolo centrale nelle tre aree
della crescita di Gesù, che ha presentato come le tre dimensioni dell'educazione, cioè «sapienza, età
e grazia». Il Papa ha spiegato che l'età si riferisce all'aspetto fisico e psicologico di Gesù, il cui il sano
sviluppo è stato assicurato attraverso il supporto materiale e morale di San Giuseppe. La sapienza
corrisponde alla sua crescita, in particolare alla conoscenza e comprensione delle Scritture. Papa
Francesco immagina che Giuseppe ha dovuto accompagnare Gesù nella sinagoga di sabato per
ascoltare la Parola di Dio. Infine la grazia si riferisce alla sua crescita nello spirito, che, secondo il
Papa, è l'area in cui il ruolo di San Giuseppe è più limitato nei confronti di quello dell'età e della
saggezza. In tutte queste tre dimensioni dell'educazione San Giuseppe vegliava e accompagnava Gesù
verso la crescita e la maturità. Come ha sottolineato il Papa, la missione educativa di Giuseppe è
«certamente unica e irripetibile, perché Gesù è assolutamente unico». Questo fatto dovrebbe
guadagnargli il diritto di essere definito «un modello per ogni educatore, specialmente per ogni
padre».
Tuttavia queste dichiarazioni magisteriali manifestano la verità che Giuseppe è l’insegnante
principale di Gesù, un ruolo che gli viene dato come un diritto e un dovere per essere stato scelto
come padre di Gesù. Tuttavia ci fa anche pensare alle cose che Gesù ha imparato da lui e quale è stato
il suo impatto sulla formazione della personalità di Gesù. Se Gesù cresceva anche nella conoscenza
attraverso l'esperienza, possiamo identificare ragionevolmente le abilità, le idee, i valori, i tratti o i
caratteri specifici che ha potuto imparare da Giuseppe?
A volte sentiamo alcuni predicatori sul pulpito molto fantasiosi nel fare affermazioni o ipotesi
su ciò che Giuseppe deve aver insegnato a Gesù. Dobbiamo dire che quelle affermazioni non meritano
la nostra attenzione perché appartengono solo nella sfera delle ipotesi? La vita nascosta di Gesù è un
territorio proibito per la nostra immaginazione? O le informazioni che abbiamo sul luogo, il tempo e
la società in cui ha vissuto la sacra famiglia, dovrebbero permetterci di ricavare alcune immagini degli
anni crescenti di Gesù nella umile dimora a Nazareth, senza cadere negli errori dottrinali della
letteratura apocrifa?
Credo che apprezzeremmo e capiremmo di più l'affermazione che San Giuseppe è veramente
il modello di tutti gli educatori, se potessimo vedere e immaginare il bambino Gesù nel suo primo
sviluppo umano attraverso gli occhi di San Giuseppe; se potessimo immaginare la casa, l'atmosfera
familiare, il sostegno e l'amore che Giuseppe e Maria gli provvedevano; e se potessimo ipotizzare
con logica e buon senso ciò che San Giuseppe avrebbe potuto insegnare attraverso gli occhi di Gesù
stesso.
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