Page 66 - Le Riflesione su San Giuseppe
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idolo per lui. Ha sempre saputo essere contento della sua vita e del suo mestiere. Da uomo di fede
trasformò la fatica quotidiana in un grande mezzo di esercizio delle virtù.
Laboriosità. "Non è Egli il figlio del falegname?" (Mt 13,55). Nel Vangelo S. Giuseppe viene
chiamato falegname o carpentiere. Queste traduzioni esprimono molto parzialmente il significato del
termine greco (ό τέκτων ). Si è detto che in quel tempo il carpentiere era uno che lavorava il legno, il
ferro e la pietra, quindi era ad un tempo falegname, fabbro e muratore. Dunque faceva un lavoro duro
e faticoso. “Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini”
(Col 3,23). San Giuseppe, uomo laborioso e giusto, è testimone di questo modo di operare.
Conclusione
San Giuseppe Marello ci insegna che è in San Giuseppe che troviamo l'ispirazione per la
nostra vita e attività: "La vita di San Giuseppe fu consumata nel lavoro e negli esercizi di pietà,
nell’orazione, ritemprando la volontà di volersi tutto consumare nel lavoro per mantenere il fanciullo
Gesù e Maria: tale dovrà essere la vita degli Oblati di San Giuseppe, un intreccio di esercizi di pietà,
studio e lavoro" (Regole 1892,6).
Il Concilio Vaticano II si domanda: Qual è il senso e il valore dell’attività umana? Come si
deve usare dei suoi frutti e delle sue risorse? Al raggiungimento di quale fine tendono gli sforzi sia
dei singoli che delle collettività?(cf.GS 34). La vita di san Giuseppe è la risposta a tutte queste
domande. Egli ha lavorato per Gesù e Maria. Perciò è invocato exemplar opificum, modello dei
lavoratori, ed ha qualcosa da dire anche a noi Oblati di San Giuseppe, che dobbiamo lavorare
“silenziosamente operosi” (L 83).
Il nostro Fondatore non esitava a richiamare l’esempio di san Giuseppe per dire che i Fratelli
stessi debbono lavorare, distribuendo saggiamente il tempo fra lo studio e i lavori: "Le fatiche
intellettuali e quelle manuali stiano insieme contemperate, come due mezzi che conducono ad un solo
fine: il servizio di Dio nella imitazione di san Giuseppe"(Lettera 236). Chi si fa membro degli Oblati
di San Giuseppe sceglie San Giuseppe come modello e maestro della sua vita.
E' bello ricordare un detto del santo Papa Paolo VI, molto simile al pensiero del nostro
Fondatore: "San Giuseppe è il modello degli umili che il cristianesimo solleva a grandi destini. San
Giuseppe è la prova che per essere buoni e autentici seguaci di Cristo non occorrono “grandi cose”,
ma si richiedono solo virtù comuni, umane, semplici, ma vere e autentiche".
Preghiamo il nostro santo patrono e modello perché ci insegni ad apprezzare sempre la
bellezza di una vita semplice e laboriosa.
Alcune domande per la riflessione personale e comunitaria:
Stimo e valorizzo il lavoro?
Lavoro con onestà, con diligenza, con pazienza, di buona voglia?
Amo e apprezzo il lavoro-manuale?
C'è un equilibrio tra "le fatiche intellettuali e quelle manuali" nella mia vita?
Partecipo alle fatiche del lavoro come discepolo di Cristo, nello stile di san Giuseppe?
Quanto amo a fare 'le cose ordinarie in modo straordinario'?
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