Page 73 - Le Riflesione su San Giuseppe
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SAN GIUSEPPE, SPOSO DI MARIA
P. Matthew Spencer, OSJ
La riflessione di questo mese è guidata dal titolo
principale dato dalla Chiesa a San Giuseppe, cioè San
Giuseppe, Sposo di Maria. Qui ho scelto di concentrarmi
su tre semplici aspetti di questo importantissimo ruolo di
San Giuseppe, e prego che questi modesti contributi
possano ispirarvi a una riflessione più profonda
sull'importanza di San Giuseppe nella vita di ognuno di
noi come Oblati di San Giuseppe.
Non avere paura. Durante i miei studi di teologia, uno
dei nostri professori ha condiviso con noi la storia del
primo matrimonio che egli ha presieduto come sacerdote.
Aveva preparato personalmente la sposa e lo sposo e
sapeva che erano pronti per questo impegno per tutta la
vita. Dopo l'omelia, mentre il sacerdote si avvicinava alla
coppia, si accorse che lo sposo stava sudando
profusamente e che sembrava sconvolto. Man mano che
il rito progrediva, lo sposo divenne sempre più agitato. Cominciò a piagnucolare e gemere come in
una sorta di agonia, e il sacerdote cercò ansiosamente di muoversi più rapidamente attraverso il rito.
Quando è arrivato il momento per la coppia di scambiarsi il consenso e di professare l'un l'altro i voti,
lo sposo è quasi crollato. Gridò e guardò il prete in preda al panico e insistette che non poteva
continuare. Il giovane era così spaventato, così sopraffatto dalla natura di un impegno per tutta la vita,
che era rimasto paralizzato dalla paura. Il mio professore, un giovane prete all'epoca, portò lo sposo
in sagrestia per un momento, gli diede un bicchiere d'acqua e lo incoraggiò a rilassarsi. Tornarono
all'altare e tentarono di nuovo di continuare, ma invano. Più volte tornarono in sagrestia. Ogni volta
che il prete sperava che lo sposo trovasse la forza di andare avanti; ma ogni volta lo sposo era preso
dal panico e non poteva pronunciare la promessa.
Alla fine, quasi sopraffatto dalla situazione del giovane, il mio ex-professore, che presiedeva per la
prima volta il rito del matrimonio, decise che di posticipare il matrimonio o di guidare con decisione
il giovane a pronunciare la promessa e a confidare nell’aiuto della grazia di Dio. Scelse quest'ultima
possibilità, e, con una parola alla volta, guidò con fermezza lo sposo a fare la promessa.
Venticinque anni dopo, quella stessa coppia invitò il mio ex professore a celebrare la messa di
anniversario del loro matrimonio. Sono sicuro che ebbe molto da dire nella sua omelia durante quella
messa di anniversario.
Per fortuna, la maggior parte dei matrimoni sono meno drammatici e meno stressanti di quello.
Eppure chi può incolpare lo sposo di una reazione così profonda alla grandezza della sua vocazione?
In effetti, la vocazione al matrimonio è un impegno totale, una condivisione con la croce di Cristo e
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