Page 75 - Le Riflesione su San Giuseppe
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loro vita, inclusa la loro relazione con Dio, e i nostri giovani a loro volta hanno ancora più difficoltà
a creare relazioni sane e comprendere l'impegno. Di conseguenza, cercano l'intimità e la relazione in
modi distruttivi e insoddisfacenti, attraverso la devianza e il peccato sessuale, l'alienazione e
l'isolamento, o anche attraverso miserabili sostituti tecnologici.
Eppure non sono solo i giovani che debbono affrontare tali minacce e tentazioni. Nella nostra stessa
vita di consacrazione religiosa anche i confratelli con molti anni di fedele vita di consacrazione
possono trovarsi a cercare l'intimità in modi sbagliati e persino dannosi. La lacerazione del mondo
non ha risparmiato la vita religiosa e i suoi membri.
Noi Oblati di San Giuseppe, tuttavia, abbiamo l'esempio e l'antidoto perfetto per superare le afflizioni
del cuore che potrebbero aggredirci. I Santi Sposi, Maria e Giuseppe, hanno trovato nel loro amore
casto l'uno per l'altro l'intimità più gratificante e autentica che le creature sulla terra possano
sperimentare. Come scrisse Papa San Giovanni Paolo II su San Giuseppe, l'amore tra Maria e
Giuseppe "fu questo amore più grande di quello che " uomo giusto " poteva attendersi a misura del
proprio cuore umano" (Redemptoris Custos 19). In verità, nella sua vocazione di marito, San
Giuseppe ci ricorda che la vera intimità e l'amore autentico si trovano proprio nella conformità alla
volontà di Dio per mezzo della castità.
Come Oblati di San Giuseppe, cerchiamo questo amore genuino nella castità che era al centro della
Sacra Famiglia, prima per la nostra integrità e santità, poi per la santità e la felicità del mondo.
Dobbiamo rimanere vigilanti contro la tentazione di sostituire l'autentica intimità e l'amicizia con
imitazioni facili (economiche) che la società moderna cerca di presentare. Come Maria e Giuseppe,
il nostro impegno per la castità è un invito all'autentica connessione e relazione umana, che trova le
sue basi nel nostro spirito familiare e nella nostra sana vita comunitaria.
Obbedienza piena di fede. L'attuale pandemia mondiale ha creato grande scoraggiamento nei cuori di
molti di coloro che serviamo. Ansia per l'incertezza del futuro, frustrazione per come il mondo e la
Chiesa potrebbero reagire e paura che le persone soffriranno molto. C'è molta preoccupazione in tutto
il mondo ai giorni nostri, e noi come Oblati non siamo immuni da tali sentimenti e reazioni.
Ma credo che abbiamo un modello per affrontare tempi così difficili, il modello che dovrebbe renderci
ancora più capaci di perseverare e permetterci di essere esempio in tali momenti di prova. Il nostro
patrono San Giuseppe non era esente da crisi e tumulti. Da Betlemme a Nazareth, dall'Egitto a
Gerusalemme, San Giuseppe ha dovuto affrontare sfide dopo sfide e difficoltà dopo difficoltà.
Tuttavia, come sappiamo dalle Scritture, la sua risposta di fronte alle difficoltà fu una pronta e fedele
obbedienza alle indicazioni della Divina Provvidenza. Come marito di Maria e padre terreno di Gesù,
San Giuseppe cercò di superare ogni prova ascoltando la voce del Signore e obbedendo
immediatamente.
Un simile atteggiamento può essere difficile da abbracciare. pensando di sapere meglio le cose. E
diventa ancora più difficile quando i nostri cuori sono ansiosi per tutto ciò che sta avvenendo intorno
a noi. Ma non possiamo sbagliare con l'umile obbedienza e con una disposizione tranquilla, anche se
le cose non migliorano rapidamente come preferiremmo. Maria e Giuseppe ci mostrano con la loro
vita che rispondere alle crisi con serenità e mansuetudine è un percorso sicuro per crescere nella vita
spirituale.
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