Page 45 - Le Riflesione su San Giuseppe
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LA FESTA DEI SANTI SPOSI NELL’ANNO DI SAN GIUSEPPE
(vissuta nelle parrocchie e nelle nostre Case Religiose)
P. Alberto Antonio Santiago, OSJ
Ogni anno il 23 gennaio è la festa dei Santi Sposi Maria
e Giuseppe. Nelle parrocchie si parla del sacramento del
matrimonio, del rapporto di coppia, e della religiosità
vissuta a due, avendo come modelli il rapporto fra Maria
e Giuseppe, e la loro maniera di vivere la fede.
I pastori cercano di rimediare i danni dopo una
plurisecolare dimenticanza che ha lasciato nella
penombra la presenza di Giuseppe, solo tardivamente
esaltato come sposo di Maria, ma con l’accento sul
compito di difendere l’onore di lei, di condurla, di
provvederle il sostentamento, senza mai considerare il
suo ruolo di sposo nei loro rapporti di vita insieme. Né la
Madonna ha avuto sorte migliore poiché fra i suoi titoli
familiari spunta quello di madre, talora di figlia, e le rare
occorrenze del titolo di sposa di riferivano per lo più allo
Spirito Santo. Ma oggi le cose, se non sono del tutto
migliorate, possiamo dire che sono almeno cambiate di
prospettiva, e la Chiesa si dedica alla considerazione di
come e del quanto quella fantomatica coppia si apriva alla volontà di Dio e, senza saperlo, almeno in
un primo momento, si predisponeva per accogliere Gesù. A ricupero del tempo perduto, fa piacere
considerare che in tante parrocchie degli Oblati di San Giuseppe, ma anche in molte altre, rette sia da
religiosi che dal clero diocesano, rispecchiandosi in quel matrimonio ideale, le coppie usano fare il
rinnovamento delle loro promesse matrimoniali.
E all’interno del nostro Istituto? Lungo la sua storia quasi “sesquicentenaria”, questa festa un tempo
chiamata “dello sposalizio di Maria Santissima” era destinata alla riflessione sulla vita comunitaria.
E avevano visto bene le cose, i nostri avi della vita giuseppina, poiché se ci sfugge completamente
una cronaca delle azioni compiute da Giuseppe e Maria nel tempo in cui erano innamorati, fidanzati
e infine sposati, una volta che il Vangelo non ne riporta, possiamo tuttavia riflettere con frutti sul
come si comportavano l’uno con l’altra ed entrambi con relazione a Dio.
Una testimonianza di p. Cortona ci dice che il Santo nostro Fondatore amava intrattenere i primi
Oblati con considerazioni sulla vita interiore di san Giuseppe, parlando loro delle tante cose bellissime
che aveva appreso nelle Opere di san Francesco Salesio, in atri provati autori, e dalle sue riflessioni
personali. Tutto porta a pensare che tali insegnamenti del Padre, d'altronde mai messi per scritto, si
sono tramandati nella vita della Congregazione essendo ricordati per occasione delle feste di san
Giuseppe. E quelli riguardanti la vita fraterna venivano ripresi appunto nella festa dello Sposalizio.
Bisogna ricordare che la nozione di vita fraterna in comunità non si era ancora sviluppata nella
teologia della Vita Religiosa e i principi della vita comune andavano appena un po’ oltre le norme di
convivenza, vissute come esercizio della virtù (la prudenza, l’abnegazione, l’obbedienza, soprattutto
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