Page 104 - Le Riflesione su San Giuseppe
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Lettera ai Colossesi e che la liturgia ci fa leggere nella festa della Sacra Famiglia: “Sentimenti di
                 misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza (Col 3,12).

                 Cristo come Dio aveva la propria esperienza della Paternità Divina e della filiazione nel seno della
                 Santissima Trinità. Come uomo sperimentò la filiazione umana grazie a San Giuseppe, lui della sua
                 parte offriva al bimbo che crebbe al suo fianco il sostegno dell’equilibrio maschile, della luminosità
                 del potere affrontare i problemi. Il suo ruolo con la qualità di essere il miglior di tutti i padri ricevendo
                 la forza della grande sorgente. “ Ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome Ef 3,15”.
                 Nella recente esortazione “Verbum Domine” di Sss Benedetto XVI nel numero 124 ci dice “Beati
                 piuttosto chi ascolta la parola di Dio e la osservano Lc 11,28. Gesù presenta la vera grandezza di
                 Maria, aprendo così anche per tutti noi la possibilità di quella beatitudine che nasce della parola
                 “scelta” e messa in pratica. Per questo ricordo a tutti i cristiani che la nostra relazione personale e
                 comunitaria con Dio dipende dell’aumento della nostra famigliarità con la divina parola”. Come ci
                 insegna il nostro fondatore San Giuseppe Marello, San Giuseppe è il deposito e confidente della più
                 profonda “intima relazione con il Divino Verbo”, “Questa è la verità più profonda sul San Giuseppe,
                 dove si costituisce la sua vera grandezza, la sua intima relazione con Gesù, Figlio di Dio, relazione
                 che è comunione di vita, condividere gli ideali, nel servizio dell’amore”. “ (San Giuseppe Marello nei
                 suoi scritti del P. Geremia: Oblati di San Giuseppe 1993) dice così, suo cibo è fare la volontà del
                 Padre”. La parola di Dio è davvero la sua casa, della quale esce ed entra in modo perfettamente
                 naturale, parla e pensa con la parola di Dio; la parola di Dio si converte nella parola sua, e la sua
                 parola  nasce della parola di Dio. Così, si mette di manifesto inoltre, che suoi pensieri  stanno in
                 sintonia  con  il  pensiero  di  Dio,  che  il  suo  volere  è  un  volere  con  Dio.  All’essere  più  intimo  e
                 compenetrato della parola di Dio, può essere scelto come padre della Parola “incarnata”.








































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