Page 103 - Le Riflesione su San Giuseppe
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particolare della sua dignità della paternità umana. Nella luminosa figura di San Giuseppe, si concede
                 a noi scorgere la relazione profonda, che esiste tra la Paternità Divina e la paternità umana.

                 AL SERVIZIO DELLA EDUCAZIONE DELLA PATERNITÀ DI SAN GIUSEPPE
                 La ragione di questa esigenza umana si distingue fin della natura umana, che non tenta solo l’essere
                 della prole, ma per perfezionare nel suo essere. Per Santo Tomaso è chiaro che “ Per l’educazione
                 dell’uomo, non solo si ha bisogno della dedicazione della madre la quale si alimenta, però tanto più
                 a cura del padre, che deve istruirlo, difenderlo e perfezionarlo nella relazione ai beni già sia interiori
                 come esterni”. Nei vangeli si esporre chiaramente il compito paterno di San Giuseppe rispetto a Gesù.
                 Di fatto, la salvezza nei gesti che formano parte quotidianamente della vita famigliare, rispettando
                 quella condiscendenza inerente all’economia dell’incarnazione. Giuseppe è quello che Dio ha eletto
                 per essere “il coordinatore della nascita del Signore”. Quello che ha l’incarico di fornire l’inserzione
                 ordinata dal Figlio di Dio nel mondo. Nel rispetto delle disposizioni divine e delle leggi umane e tutta
                 la vita tanto “privata” come “nascosta” di Gesù e stata fiduciosa alla sua cura. Uno dei suoi doveri
                 più sacri del padre era istruire al suo Figlio nel religioso. Nel capitolo 30, 1-13 nell’Ecclesiastico parla
                 dell’educazione che il Padre ha di dare al suo figlio “Per essere contento nel futuro”. “La crescita di
                 Gesù nella sapienza, età e grazia Lc 2,52”. Si sviluppa nell’ambito della sacra famiglia alla vista di
                 San Giuseppe che aveva la grande missione di crescerlo, questo è alimentarlo, vestirlo e istruirlo nella
                 legge e lavorare in un mestiere come corrisponde ai doveri propri di padre.


                 Nel Sacrificio Eucaristico che è alimento per quelli che sono fedeli, per mangiarlo come pane di vita
                 eterna. La chiesa venera prima di tutto la memoria della gloriosa sempre Vergine Maria, e dopo subito
                 la di San Giuseppe. Per la sua Parte, Gesù visse soggetto a loro (Lc 2,51), corrispondendo con il
                 rispetto alle attenzioni di suoi padri. Di questa maniera ha voluto santificare i doveri della famiglia e
                 del lavoro che disimpegnava a fianco di Giuseppe. La formazione religiosa, morale e culturale di
                 Gesù si dove in grande parte a Giuseppe, alcuni autori scoprono nei paraboli di Gesù, presse dell’avere
                 osservato a sua madre: impostare il pane, usare il lievito, aggiustare i vestiti; così come altre immagini
                 arrivano dall’avere imparato di Giuseppe: mettere buone fondamenta, portare bene amministrazione,
                 prevedere la spesa. San Giuseppe fu preferito come padre e come maestro di Gesù, all’accompagnarlo
                 e mostrarle nella sua crescita umana.

                 IL SERVIZIO DI CUSTODIRE NEL SILENZIO, LA PAROLA QUE SALVA, IL VERVO
                 INCARNATO
                 Il Figlio di Dio, il Verbo Incarnato, durante y primi trenta anni della sua vita terrena rimase nascosto:
                 si nasconde sotto l’ombra di San Giuseppe. Allo stesso tempo Maria e Giuseppe rimangono nascosti
                 in Cristo, nel suo ministero e nella sua missione. “Giuseppe stava in contatto quotidiano con il mistero
                 nascosto da secoli che a messo suo alloggio, sotto il tetto della sua casa”. Giuseppe ha avuto rapporti
                 con  Gesù  come  un  padre  a  un  figlio.  Mentre  entrambi  vivevano  in  tutti  i  terreni,  di  affetto  di
                 convivenza, di trattamento di autorità, di obbedienza e di educazione della vita e della morte. Mai ha
                 avuto nel mondo un padre e un figlio compenetrato e più unito nell’amore. I rispetti entrambi e
                 nell’unità del destino, mai hanno avuto nel mondo un padre più padre che Giuseppe, né un figlio che
                 si è fatto sentire veramente come Gesù. San Giuseppe “Conservò il deposito che si le confidò, con
                 una fedeltà proporzionata al valore di quel tesoro inestimabile”. Nella casa di Giuseppe, si viveva la
                 presenza di Dio con tutti quelli sentimenti inestimabili, nobili ed elevati che San Paolo elenca nella

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