Page 9 - Le Riflesione su San Giuseppe
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OBLATI DI SAN GIUSEPPE

                 P. JAN PELCZARSKI, OSJ
                 SUPERIORE GENERALE














                 Messaggio per l’inizio dell’Anno di San Giuseppe


                                                                          Alla Famiglia Giuseppina Marelliana

                 Cari Confratelli e Collaboratori,


                 Il prossimo 19 marzo celebriamo l’annuale solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria.
                 Questa volta, però, la ricorrenza liturgica assume un significato molto speciale per la Famiglia degli
                 Oblati, perché segna l’inizio dell’Anno dedicato al Custode del Redentore, di cui noi siamo fieri di
                 portare il nome.

                 Il nostro santo Fondatore ha scelto san Giuseppe come Patrono e ci esorta a tenerlo dinanzi agli occhi
                 nel cammino di santità e di servizio operoso alla Chiesa. Nell’abbozzo di una “Compagnia di S.
                 Giuseppe” ci dà questa preziosa indicazione: “Ognuno prende le proprie ispirazioni dal suo Modello
                 San Giuseppe, che fu il primo sulla terra a curare gli interessi di Gesù, esso che ce lo custodì infante
                 e lo protesse fanciullo e gli fu in luogo di padre nei primi trent’anni della sua vita qui in terra” (Lett.
                 83).

                 La celebrazione del 19 marzo e soprattutto quella dell’Anno di San Giuseppe, come è stato spiegato
                 nella  lettera  di  indizione,  ci  offrono  l'occasione  di  riscoprire  la  figura  del  Patrono  della  Chiesa
                 universale, e di scorgere in lui i lineamenti principali della vocazione che ci associa al suo nome come
                 suoi Oblati.

                 Il Custode del Redentore, modello di vita interiore, è un richiamo all’essenziale e alla rilevanza da
                 dare ad alcuni valori che forse negli ultimi tempi sono stati oscurati o scordati.

                 Una  delle  maggiori  sfide  del  nostro  tempo  è  l’integrazione  tra  vita  interiore  (preghiera  e
                 contemplazione) e missione (apostolato e ministero). Si corre sempre il rischio di restare chiusi in
                 una spiritualità isolata dalla realtà, o di abbandonarsi alla frenesia e alla superficialità delle cose. Il


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